La Terapia Familiare è nata negli Stati Uniti a cavallo tra gli anni quaranta e cinquanta da ricerche parallele di Psicoanalisti come Ackerman, Boszormeny – Nagy, Bowen, Whitaker e ricercatori e clinici sistemici come Bateson, Watzlawick, Jackson, Haley ed altri.
Alla fine degli anni sessanta queste teorie e tecniche furono importate in Italia da Mara Selvini – Palazzoli ed in seguito da Luigi Cancrini. Da questi due poli italiani si sono poi sviluppate tutte le Scuole di Terapia Familiare.
Maurizio Andolfi, dopo lungo lavoro di collaborazione con Cancrini ed un periodo di formazione negli Stati Uniti, al suo rientro fonda, insieme a Carmine Saccu, all’inizio degli anni settanta ,il nucleo da cui avrà origine il Centro per lo Studio della Comunicazione nei Sistemi, divenuto poi Istituto di Terapia Familiare, da cui sono derivate l’Accademia di Psicoterapia della Famiglia, diretta da Andolfi e la Scuola Romana di Psicoterapia Familiare, diretta da Saccu.
Negli anni successivi si assiste ad un dibattito culturale e scientifico piuttosto articolato nell’ambito della psicoterapia familiare, grazie al contributo del pensiero della II cibernetica e dell’epistemologia della complessità.
Il recupero nella formazione e nella clinica della dimensione individuale, l’attenzione ai miti familiari, ai meccanismi ed ai processi di trasmissione transgenerazionale dei pattern relazionali segnano un notevole cambiamento di prospettiva teorica e di metodologia clinica nel campo delle terapie sistemiche ed in particolare della Terapia Familiare rispetto all’impostazione teorica del modello pragmatico elementare di Palo Alto.
Viene data maggiore importanza alla costruzione della relazione terapeutica, intesa come luogo di incontro e di scambio tra sistemi, mitologie e culture differenti, quella della famiglia, da una parte, e del terapeuta dall’altra.
Il cambiamento in terapia costituisce un momento di trasformazione complessiva del sistema terapeutico, in cui sempre più il terapeuta funge da catalizzatore e la famiglia da esperto.
Restituire competenza al paziente e alla famiglia, rispettare i tempi di crescita dell’uno e dell’altra, ricercare il significato della sofferenza legata al sintomo nella storia trigenerazionale della famiglia, mettere in moto i processi evolutivi del sistema, disinnescando i circuiti relazionali ridondanti, che sono alla base dei giochi disfunzionali della famiglia: sono questi, dunque, gli aspetti più importanti che caratterizzano l’esperienza terapeutica, pur nella diversità dei modelli teorici e degli approcci clinici.
I principali punti di riferimento culturale sono:
Istituto di Terapia Familiare di Reggio Calabria e Messina
Iscr. al Registro delle Imprese di Reggio Calabria R.E.A. n. 202463
P.I. 02985710801